SANTA TERESA DEL CILE

Diario

La piccola Teresa del Cile

Santa Teresa di Los Andes

Mimep-Docete

€ 5.50


Attraverso il diario e piccoli appunti viene narrata la storia del cammino che ha portato Juanita ad entrare nel Carmelo, e morire santamente solo 11 mesi dopo, e  poi riconosciuta  santa dalla chiesa nel 1993, sotto il pontificato di San Giovanni Paolo II.

Un libro di altri tempi, quando si dice che ora c’è l’apostasia, e che non si crede più forse non ci rendiamo conto di come si ”credeva una volta” è non solo in Cile.

Sicuramente è un libro impegnativo adatto a chi già vive di letture spirituali e soprattutto ha desiderio di crescere in perfezione e santità, e sicuramente ai religiosi/e.

Certe decisioni e suggerimenti che riceve, sono sicuramente adatti “solo” a chi decide una vita da religiosa, ciononostante anche noi laici inseriti nel mondo possiamo prendere molti spunti e suggerimenti, invocando lo Spirito Santo, che ci guidi a comprendere ciò che serve a noi per il nostro tempo, la nostra vita del - qui ed ora –

***

Suor Teresa si prepara per la prima confessione e prima comunione

Dopo la Prima confessione: chiede perdono piangendo !  …al padre ed alla madre per i peccati commessi contro di loro…, a 10 anni !

 Pg 50

In preparazione alla Santa Messa di Prima comunione, entrano pregando:

Vieni Gesù mio vieni, O mio Salvatore, vieni tu stesso a preparare il mio cuore

Ed il sacerdote che celebra dice:

chiedete a Gesù che se doveste commettere un peccato mortale, vi prenda oggi che le vostre anime sono pure come la neve delle montagne

Quando muore di malattia a 12 anni una sua zia che anche lei definisce santa: questa prima di morire dice:

“..quando arrivò l’ora della morte chiese perdono ai miei nonni e poi a tutti, chiese scusa per i disturbi dati durante la malattia ..”

pg 51

Parlava con la Vergine Maria, e questa le rispondeva. Parlava anche con Gesù e le diceva come doveva soffrire e non lamentarsi

Da ragazza era molto malata e dovette operarsi, prima di questo: mi diedero “una quantità di reliquie”…

“Dopo l’operazione, dice: “il dolore era terribile (….) però mi ricordavo di offrire tutto a nostro Signore, perché mamma me lo ricordava”

Noi mamme ricordiamo oggi questo ai nostri figli?

pg 59

Oggi mi sono confessata. Che sollievo ne ho avuto, perché avevo dei peccati ed anche se sono involontari, non mi piace averli perché mi allontanano da Gesù e mi causano molta pena

pg 70

In una lettera alla sorella:

Domanderemo a Gesù nella comunione di costruire nelle nostre anime, una casetta, noi formeremo il materiale che saranno i nostri atti di rinuncia e l’oblio di noi stesse, facendo sparire l’io che è il dio che adoriamo interiormente.

Pg 85-87

Note da esercizi spirituali:

   che si comprende sono quelli, o comunque prendono spunto dagli esercizi spirituali di  S.Ignazio

..l’unica cosa di valore in me è l’anima, perché immortale…

L’unico capace di saziarla perché è infinito. Sono di Dio. Egli mi creò. E’ il mio principio ed il mio fine. Per essere interamente sua devo compiere perfettamente la sua divina volontà

pg 87

Si sono disposta ad essere umiliata per castigare il mio orgoglio

Pg 94

Per raggiungere la perfezione è necessario:

1)     L’amore alla preghiera

2)     Il distacco completo da se stessa, ciò l’oblio…

3)     Perfetta consegna di se stessa, cioè dare a Dio la volontà

Esame particolare…

 Pg 104

ho l’anima da salvare, la morte da temere, la vita da santificare

Quanto più ci uniamo al creatore tanto più ci allontaniamo dalle sue creature

Ieri mi sono confessata. Il padre mi indicò tre cose necessarie per non spazientirmi:

1)     Non manifestare la mia rabbia esteriormente

2)     Essere amabile con la persona che me le causa

3)     Far tacere, soffocare la collera nel mio cuore.

Tre parti essenziali della meditazione: riflessione, colloquio e supplica

 Pg 108

Mi sono offerta a Lui per la conversione delle persone

Quanto soffro al pensare che in quelle anime c’è il diavolo e non Dio; che Gesù li chiama e li aspetta nel tabernacolo ed essi rimangono insensibili

 Questo può essere da spunto per noi, una riflessione su quanto noi soffriamo e preghiamo per coloro che sono lontani da Dio

 pg 109 sull’essere umile:

Sono stata attenta a non mettermi in evidenza e a non parlare di me. Costa abbastanza ma lo farò per Gesù per consolarlo

Pg 115

Sono un “nulla criminale” 

(santa gemma Galgani diceva, sono un verme della terra, lei ripete spesso questo)

Mi piace che le creature mi stimino, ma a che servirà se non ho la stima di Dio?

Inoltre ho conversato con Gesù e mi ha fatto capire che il nulla dei giudizi umani, . Un giorno ti credono buona, domani vedono un difetto ed immediatamente ti vedono cattiva

 Quante volte anche noi ci sentiamo delusi e scoraggiati perché non riceviamo la stima degli altri?

Pg 122/123

Ho compreso che ciò che più lontana da Dio è il mio orgoglio

Senza l’umiltà le altre virtù sono ipocrisia

Il vero umile non vuole essere stimato..

Se condannassero il nostro parere o la nostra intenzione, rallegrarsi e ringraziare Dio per questo

Pg 128

Da oggi voglio essere l’ultima in tutto, occupare l’ultimo posto, servire gli altri, sacrificandomi sempre…

Non mi discolperò mai, anche se l’accusa è ingiusta. Farò tutte le cose al meglio che potrò per piacere non alle creature, ma a Dio. Amerò le creature attraverso io, in Dio e per Dio. Vivrò costantemente in questo spirito di fede.

Pg 140

Mi ha consigliato nel caso fossi senza consolazione, e che mi sentissi senza coraggio, di cercare la consolazione prima in Dio e se Lui non me la dava, di cercarla un poco in una persona degna di fiducia, che mi conducesse a Dio.

Chi ha dimestichezza con “le cose spirituali” sa bene che consolazione e desolazione si alternano, qui suggerisce di avere qualcuno, di solito è il padre spirituale, che può in questi momenti dare un pò di consolazione, non è facile trovare persone così, ma se capita abbiamo un motivo in più per ringraziare il Signore

Pg 141

La madre del collegio dov’è in attesa di entrare nel Carmelo le ha detto: “ di non cercare le consolazioni di Dio ma il Dio delle consolazioni

Pg 144

Sono stata molto unita a nostro Signore, eppure non sento fervore..

Anche a noi quando capita di non sentire particolare fervore, ricordiamo comunque di avere Dio vicini e nella volontà di unirci a Lui.

Pg 163

Si è predicato a meraviglia sull’educazione, che consiste nel prendere possesso delle facoltà per Dio. La prudenza è la scienza dei santi, dei saggi.

Pg 177

Propositi per tutta la vita:

non abbandonare la meditazione, la comunione e la messa

farò con gioia la volontà di Dio

Un bel proposito che potremmo fare nostro

Pg 207

Dio mi ha fatto comprendere che ero attaccata alle consolazioni ed ai gusti sensibili dell’unione divina..

Mi ha fatto pure comprendere che l’unione divina non si trovava nel raccoglimento sensibile ma nella perfezione dell’anima mia imitandola e soffrendo con lui.

Pg 212

Il padre F. mi ha parlato dei mezzi per unirsi a Dio:

conformare il pensiero umano al pensiero divino

apprezzare ciò che piace a Dio

disprezzare ciò che il Cristo ha disprezzato

desiderare le sofferenze e le umiliazioni

pg 218

Rivelazione di Gesù: a Santa Teresa di Los Andes

In seguito mi mostrò come, malgrado la sua agonia sull’altare, le creature non l’amano, non fanno attenzione a lui.

Anche noi pur non avendo (forse) rivelazioni divine, ricordiamoci quando siamo davanti a Lui, e come è detto nel messaggio dell’angelo a Fatima, di ricordare e pregare per coloro che:  Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano

Pg 229

La perfezione della vita consiste nell’avvicinarsi a Dio. Il cielo è il possesso di Dio. In cielo si contempla Dio , lo si adora, lo si ama.