QUANDO I FIGLI CRESCONO...

Quando i figli crescono e i genitori invecchiano

Sylvie Galland

Feltrinelli

€ 13,00

 Per certi aspetti non è un libro di facile lettura, non perché di difficile comprensione (assolutamente leggibile da chiunque abbia una media cultura) ma sembrano più appunti sparsi, pagine di diario della vita professionale dell’autrice, e forse poteva essere raccontato con uno stile narrativo più armonico.

Detto questo però e superata questa forma di scrittura, è  comunque un libro molto interessante.  Anche se a tratti faticoso, com’è faticosa ogni azione di valutazione del nostro passato di figli/e e di genitori.

Ma vale la pena riflettere e valutare varie cose. Chi ha già fatto dei cammini o dei percorsi psicologici o spirituali ha probabilmente già valutato alcuni passaggi, per esempio chi ha vissuto l’esperienza dei 10 comandamenti di don Fabio Rosini, ha già avuto modo nella tappa del comandamento “onora il padre e la madre” , di fare questo tipo di bilancio e soprattutto di riconciliarsi con i genitori e con se stessi – vivi o defunti - (per lo meno abbastanza) con l’aiuto del Signore, l’unico in grado di donare la vera pace (non quella che dà il mondo) perdonarci e permettere a nostra volta di perdonare gli altri, siano esse genitori o figli.

Questo lavoro permette anche di conoscere e comprendere meglio le nostre reazioni nelle nostre relazioni, non solo familiari.

Forse il titolo è un pò fuorviante, perché non riguarda assolutamente solo persone con figli ormai grandi, credo il testo sia adatto a tutti dai 20 anni in su.

Non è un libro di molte pagine, ma denso di contenuti e di spunti su cui riflettere.

Molto interessante la parte conclusiva sull’esercizio del genitore interiore.

Questo è un libro laico e pur facendo riferimento a concezioni religiose generali, ovviamente manca della speranza e serenità che il cristiano ha (o dovrebbe avere) derivante dalla sua fede, che lo sostiene e le indica il giusto cammino per amare veramente l’altro come Lui ci ha amati, certi che nella preghiera possiamo trovare la forza nel lungo cammino della vita.

Come al solito ecco alcuni passaggi del testo:

****

Dalla prefazione:

(oggigiorno ndr) .. viene data sempre più importanza alle relazioni personali, alle comunicazioni ed ai discorsi intimi. Ogni famiglia inventa i propri modelli per testimoniare i propri sentimenti d’amore, solidarietà ed attaccamento; essi sono stabiliti secondo criteri di lealtà, in base ai compiti di ciascuno, e risentono dei rifiuti, che manifestiamo, delle paure e dei sensi di colpa che ci affliggono dei quali una grande parte resta incosciente.

siamo al mondo per evolvere, progredire come specie e come individui ..credo che in ogni essere umano ci sia un desiderio fondamentale, un aspirazione centrale

Questo slancio immanente può portarci fuori strada .. la sua energia si manifesta in molteplici desideri e talvolta è investita in progetti che non ci soddisfano come per esempio nella necessità di accumulare beni. .esercitare un dominio oppressivo

A volte uno schock, un dolore, lo risvegliano e lo rivelano..l e malattie e gli incidenti possono quindi rappresentare, in modo inconsapevole ,d egli sforzi per prestare attenzione ai nostri bisogni interiori

Il rapporto con gli altri è da un lato uno dei maggiori strumenti per sviluppare noi stessi e dall’altro il beneficiario della nostra evoluzione spirituale.

Il ruolo del padre consiste infatti nel dare, tra le altre cose, punti di riferimento, nel segnarli in modo esplicito, quasi fossero delle boe; riferimenti relazionali, etici culturali e sociali. Cò richiede l’esempio, una presenza attiva, ma anche il parlare, l’affermare una parola che dia senso ai comportamenti e alle emozioni. Dare un nome al i sentimenti più comuni, aiuta a dominarli e a gestire le emozioni

Il desiderio di proteggere ci porta a nascondere sentimenti, emozioni, avvenimenti, desideri e ferite.

I genitori hanno la missione di soddisfare due esigenze fondamentali nei figli: il bisogno di amore ed il bisogno dei limiti. Non hanno però certamente come vocazione di soddisfare tutti i loro desideri.

Per me il mondo è diviso in due: quelli che sono stati amati dalla madre e coloro che non lo sono stati,

Tutto ciò che viene taciuto (riguardo alla storia della famiglia ndr) viene però trasmesso in modo più insidioso e dannoso di ciò che abbiamo detto, per quanto doloroso possa essere. Al contrario più una persona impara a conoscere la propria storia e quella delle generazioni precedenti meglio può liberarsene, guardando in faccia la verità.

Siamo paradossalmente attaccati alle sofferenze familiari, agli schemi ben noti che ripetiamo, a dispetto di noi stessi….possono servirci da alibi, darci del potere, permetterci di lamentarci, di suscitare simpatia..

Le esperienze importanti che abbiamo vissuto nella nostra famiglia di origine, ci hanno plasmato…ma i condizionamenti sono tenaci.

Avere uno sguardo critico non significa avere una visione negativa, ma diventare consapevoli di ciò che ci addice e ci piace e di ciò che ci ostacola e ci aliena.

E quando i figli si fanno adulti..

Arriva il momento in cui non succede più che uno insegni e l’altro deve imparare, ma nasce una condivisione di esperienze e punti di vista. Un genitore di una persona adulta che dà il proprio parere lo fa come individuo, non più come autorità.

La ricerca del giusto distacco ……. è il lavoro comune dei genitori e dei loro figli.

Non vi è infanzia senza ferite: le cinque principali sono: rifiuto, abbandono, l’ingiustizia, il tradimento e l’umiliazione. .c’è le siamo procurate nei primi 7 anni di vita…di tanto in tanto torneranno a farci male fino a quando non riusciamo ad esaminarle, rielaborarle ed accettarle.

Ognuno immagina ciò che l’altro pensa e sente, senza mai verificarlo

La mancanza di discorsi intimi porta al formalismo e spesso da alle relazioni tra gli adulti ed i loro genitori un carattere superficiale, ripetitivo, venato di noia, di rancori nascosti di incomprensioni insospettabili. Ognuno immagina ciò che l’altro sente, senza mai verificarlo.

La difficoltà ad ascoltare ..per i genitori è doloroso ascoltare, perché possono temere una critica radicale riguardo al loro ruolo affettivo ed educativo.

Le ragioni per non dire e non ascoltare sono sempre legate alla paura… per l’antica paura di dispiacere mamma e papà e di essere rifiutati

Molti genitori si mostrano veramente sorpresi…allora possono dimostrarsi dispiaciuti e persino chiedere scusa.

Non conoscevano il mondo delle emozioni, le proprie e quelle degli altri. Erano stati bambini e poi genitori in un’epoca in cui ci si preoccupava poco di quello che i figli vivevano e sentivano

Mi sembra che un genitore, quando un figlio/a inizia a evocare la propria infanzia e adolescenza, dovrebbe in primo luogo solo ascoltare e poi mostrare di avere ascoltato. Un figlio diventato adulto chiede solamente che il sentimento che sta esprimendo venga riconosciuto…

Ha bisogno di essere accettato nelle sue delusioni, paure, rabbie.

Coloro che hanno fatto della loro funzione genitoriale il centro della loro vita, , sono colpiti nella loro identità, nella loro ragione d’essere.

Spesso mi sembra che sia difficile accettare le differenze, sia dalla parte dei figli che dei genitori

Il riconoscimento reciproco si basa su due bisogni essenziali che coesistono in ciascuno di noi: il bisogno di affermarsi, di enunciare le proprie opinioni

Il bisogno di essere approvati dall’altro.

Il bisogno dell’affermarsi come quello di essere approvati è legato al narcisismo. Questo termine spesso è usato erroneamente quando lo si ritiene un eccesso dell’ ego o del culto di se.., invece si tratta del senso del proprio valore, dell’autostima

La psicologia distingue due tipi di narcisismo, il narcisismo primario (vissuto fin dal concepimento e prima infanzia ndr) ogni essere umano, quando i genitori confermano il suo narcisismo primario avrà per tutta la vita, una buona stima di se..

Il narcisismo secondario si costruisce poco a poco e si evolve progressivamente

I legami di sangue sono indelebili, non si può diventare ex-figlio  o ex madre.

Prima di parlare con gli altri, è importante avere una comunicazione al più chiara possibile con se stessi

Il rapporto interiore coni genitori si protrae anche dopo la morte e continua ad evolvere

Ritratto del genitore interiore: che tipo di genitore vorremmo essere per noi stessi.
19/11/20