PROFUMI DIVINI

PROFUMI DIVINI

Don Marcello Stanzione

Mimep Docete edizioni

€ 10,00

  

E un libro un po’ particolare, un po’ diverso dal solito, parla di “odori” o meglio “profumo di santità”.

Forse alcuni non ne hanno sentito mai parlare ma in realtà è più diffuso di quanto si pensi: alcuni santi quando muoiono si dice che muoiono in “odore di santità”.  (prima ancora che la chiesa li riconosca tali)  e questo già nei primi tempi del cristianesimo si diceva,  ed in San Paolo 2 lett Corinti  2,15 –

15 Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo per quelli che si salvano e per quelli che si perdono; 16per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita.

 Questo morire in odore di santità non è solo un modo di dire, perché per alcuni questo è reale, già in vita alcuni di loro emano un profumo particolare, molto gradevole che spesso permane negli oggetti o nelle stanze da loro utilizzate oppure vicino al loro corpo mortale.

 Ecco il libro affronta e spiega questa tematica da diversi punti di vista. Alcuni di questi santi sono noti, come Madre Speranza di Collevalenza, San Padre Pio altri meno.

In una seconda parte si parla di angeli, che sono dei messaggeri di Dio al loro servizio.

Un capitolo è dedicato alla storia dell'incenso.

 

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Pg 13 la bibbia è ricca di riferimenti olfattivi proprio perché è un senso che parla di trascendenza

Pg 17 la nostra presenza di cristiani, si deve sentire deve far venir voglia di respirare forte a pieni polmoni, come fece Gesù nella casa di Betania

Pg 29/30 (Un esempio è stata Madre Speranza,) …fenomeno registrato dalle consorelle e dai sacerdoti a lei vicino..il profumo acutissimo e gradevolissimo che emanava talvolta dalla sua persona evocava da una parte l’unzione spirituale con il quale il Signore Gesù aveva voluto cospargere tutta la sua anima, dall’altra l’esemplarità morale che scaturiva da tutta la sua vita a beneficio di molti. E’ l’espressione fisica di una profonda unione con Gesù.

Pg 33 Quando morì Santa Teresa d’Avila, l’acqua con la quale fu lavato il suo corpo restò profumata. Il corpo di San Domenico molto tempo dopo la sua morte fu trovato perfettamente conservato ed esaltante un odore celestiale. Anche il nostro santo Padre Pio fu insignito di questo dono del quale esistono testimonianze irrefutabili ..P G.Colavita chiese al santo una qualche spiegazione, il padre disse: “è segno che sono vicino all’anima”

Pg 42-44 - il profumo dei corpi incorrotti di persone morte in concetto di santità cap.3 –

Dolcissima fragranza percettibile nelle vicinanze del corpo del defunto > San Alberto Magno a 200 anni dal trapasso; beato Angelo da Sansepolcro, profumatissimo dopo 176 anni; santa Teresa d’Avila; santa Rita da Cascia; San Vincenzo Pallotti; Santa Teresa Margherita del Sacro cuore, la fragranza fu riscontrata pure negli oggetti, come anche in Santa Lucia da Narni

 A questo fenomeno (della fragranza) spesso si affianca il fenomeno della “flessibilità permanente” delle membra”

Pg 45-47 Indurimento dei tessuti (rigor mortis) è causato dopo la morte, dalla solidificazione del plasma del muscolo … il fenomeno comincia dalle 2 alle 12 ore dopo il trapasso

Alla morte della Beata Maria della Passione..nonostante la stagione caldissima (luglio) il suo corpo rimase sempre incorrotto e senza tramandare il benché minimo cattivo odore

Pg 48 Altro caso la beata Assunta Pallotta,  morta a 1878 a 23 anni

Pg 60 San Basilio pensava che il peccato allontanasse l’angelo “come il fumo le api”, vi sarebbe in qualche modo una puzza del peccato che uno spirito angelico beato non saprebbe sostenere senza disgusto…è accaduto che alcuni santi canonizzati erano dotati di un sistema olfattivo fuori dal comune che permetteva loro di individuare chi nella loro cerchia non era in stato di grazia…fu il caso di Santa Brigida di Svezia, San Filippo Neri, San Giovanni Bosco

La chiesa insegna rifiutando San Basilio che l’angelo non si allontana, la protezione dell’angelo custode non può mai far difetto.

Pg 62 Santa Maria Francesca delle cinque piaghe, una suor francescana del terz’ordine, era sempre ammalata, piacque a Dio di affidarla alle cure speciali dell’arcangelo Raffaele, …un giorno un padre barnabita che stava parlando con lei,  lei avvertì un intenso e fragrantissimo profumo e le chiese…e lei rispose, è l’arcangelo Raffaele che era accanto

Altri esempi sono  san Alfonso Rodriguez, San Michele arcangelo.

Pg 97 La storia dell’incenso è vasta quanto quella dell’umanità stessa

Già presente fin dall’antichità, e in diverse altre religioni

Pg 123

Il senso dell’olfatto è chiamato il senso del Messia, un’ affermazione che va ricercata in Isaia 11.3 (dipende dalle versioni) respirerà come profumo il timore del Signore, non giudicherà dall’apparenza…, non darà sentenze stando al sentito dire”

Pg 124

Una parte significativa del testo ci spiega:

nel libro della Genesi si dice infatti che Eva vide (senso della vista) , che il frutto era buono, e che Eva ascoltò, (senso dell’udito) il serpente, e ovviamente entrambi lo toccarono (senso del tatto) e si cibarono (senso del gusto). In tutto questo il senso dell’olfatto, non ebbe un ruolo diretto e grazie a questa evidenza il senso dell’olfatto non fu corrotto dalla componente carnale e quindi associabile alla parte più spirituale di tutti i sensi.

Pg 141

Il profumo è un mezzo di seduzione…sotto forma di incenso come testimonia l’Antico Testamento una preghiera che si eleva verso Dio (salmo 140)

Nell’apocalisse di Giovanni: (5,5)

…avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi.