I MORTI

oltre manetti vita eternapngIn questa pubblicazione, ricordiamo la “commemorazione dei defunti”, comunemente detta, ricordiamo i “morti”. E’ una tematica tanto diffusa quanto poco approfondita.

Innanzitutto chi di noi, non ha qualche parente, amico o conoscente da ricordare che è “morto”? Quante morti poi assurde, improvvise, drammatiche! Come non chiederci il significato di questo evento, che porta così tanto dolore?

Per noi cristiani, la morte è un passaggio alla vita eterna, per la quale dovremmo prepararci sempre: al momento della morte si lascia questo corpo in piena coscienza, e veniamo sottoposti al giudizio particolare.

L’anima si separa dal corpo e l’io compare davanti al Signore….la persona messa a tu per tu con la verità di Dio…si vede come è veduta dagli occhi davanti ai quali nulla è oscuro, a valutare sarà Cristo presente: colui al quale è stato dato ogni giudizio , perché è venuto non a condannare ma a salvare il mondo. Lo spirito ci assisterà come difensore, e attraverso Gesù ci condurrà al Padre. Anche gli angeli parteciperanno.   ...anche la Madonna e i santi.. (pg 32 e 33 dei I novissimi/ ed shalom)  il Signore .

E’ molto importante, ricordare i nostri defunti, attraverso la preghiera personale, il Santo Rosario e attraverso l’offerta di messe, esse aiutano l’anima a purificarsi ed a raggiungere prima il paradiso, nel caso già l’avesse raggiunto le nostre preghiere non vanno perse o sprecate. Essi possono pregare per noi ma non possono pregare per se stessi, ecco perché è anche importante pregare per le anime dimenticate, quelle per cui nessuno prega.

Approfondire questa tematica significa essenzialmente due cose, aiutare i nostri defunti e preparare anche noi stessi, per questo evento. San Giovanni Bosco faceva fare per esempio l’esercizio della buona morte.

Ricordiamo però che MAI, cercare il contatto con loro attraverso medianità, medium, etc, queste pratiche sono pericolose per la nostra vita spirituale.

Quale buona occasione, quando partecipiamo a un funerale, per leggere e/o regalare un piccolo libretto di preghiere o approfondimento di questo tema.

 Ricordare i nostri defunti, oltre al dolore, deve essere per noi cristiani, occasione di speranza, perché tutto continua, e ancor meglio verso il Signore nostro Dio e Padre ! Ed un giorno rincontreremo i nostri cari.

 Numerosi sono gli scritti, ed anche le rivelazioni di mistici (anche riconosciuti dalla chiesa, tipo S.Faustina Kowaska per esempio), che hanno avuto rivelazioni a riguardo, potete richiederci questi testi, vi ricordo che spediamo in tutta Italia.

 Testi consigliati:

  •  I Novissimi – Ed shalom 4.00  
  • Le anime del purgatorio hanno detto a M.Simma / ed Segno € 8 €  
  • Fateci uscire da qui / M.Simma / ed Segno  / € 14.50
  • Oltre / la vita eterna spiegata a chi cerca – Diego Manetti € 14.50
  • Testimonianza di Gloria Polo
  • Il purgatorio nella visione delle mistiche / don M.Stanzione / ed Sugarco € 16.80 
  • Il purgatorio - Fiamme d'amore P.Livio /ed Sugarco
  • La vita non è tolta ma trasformata – Il senso cristiano della preghiera per i defunti Ed Vaticana € 8.00  
  • Corona dei cento Requiem in suffragio dei defunti / ed Shalom € 1.50
  • Corona per le anime dei sacerdoti che soffrono in purgatorio/ ed Shalom € 1.50  
  • Orazioni in suffragio delle anime del purgatorio / ed Shalom € 1.50  
  • Preghiere per le anime dei nostri defunti in purgatorio / ed Shalom € 7.00


 ALTRI APPROFONDIMENTI:

 Messaggio del 24 luglio 1982 di Medjugorje

Al momento della morte si lascia la terra in piena coscienza: quella che abbiamo ora. Al momento della morte si é coscienti della separazione dell'anima dal corpo. E sbagliato insegnare alla gente che si rinasce più volte e che l'anima passa in diversi corpi. Si nasce una volta sola e dopo la morte il corpo si decompone e non rivivrà più. Ogni uomo poi riceverà un corpo trasfigurato. Anche chi ha fatto molto male durante la vita terrena può andare diritto in Cielo se alla fine della vita si pente sinceramente dei suoi peccati, si confessa e si comunica.

Messaggio del 2 novembre 1983 (Messaggio straordinario)
La maggior parte degli uomini, quando muore, va in Purgatorio. Un numero pure molto grande va all’Inferno. Soltanto un piccolo numero di anime va direttamente in Paradiso. Vi conviene rinunciare a tutto pur di essere portati direttamente in Paradiso al momento della vostra morte.

 tratto da La vita non è tolta ma trasformata / Ed. Vaticana

la vita su questa terra non è l'unica né quella definitiva, ma è solo una tappa (cit)

Funerali, è questa occasione propizia per annunciare le verità di fede (cit)

 

il 2 novembre di ogni anno cade invece la ricorrenza della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, dal latino Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum. Per quanto riguarda la chiesa cattolica romana: “La celebrazione si basa sulla dottrina che le anime dei fedeli che alla morte non si sono purificate dai peccati veniali, o non hanno espiato le colpe passate, non possano raggiungere la Visione Beatifica, e che possano essere aiutate a conseguirla mediante la preghiera e il sacrificio della messa,”/ tratto da:

https://www.vaticano.com/commemorazione-dei-defunti-origine-e-significato/

 

Dal catechismo della chiesa cattolica:

1007 La morte è il termine della vita terrena. Le nostre vite sono misurate dal tempo, nel corso del quale noi cambiamo, invecchiamo e, come per tutti gli esseri viventi della terra, la morte appare come la fine normale della vita. Questo aspetto della morte comporta un'urgenza per le nostre vite: infatti il far memoria della nostra mortalità serve anche a ricordarci che abbiamo soltanto un tempo limitato per realizzare la nostra esistenza.

« Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza [...] prima che ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e lo spirito torni a Dio che lo ha dato » (Qo 12,1.7).

1008 La morte è conseguenza del peccato. Interprete autentico delle affermazioni della Sacra Scrittura 583 e della Tradizione, il Magistero della Chiesa insegna che la morte è entrata nel mondo a causa del peccato dell'uomo. 584 Sebbene l'uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai disegni di Dio Creatore ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato. 585 « La morte corporale, dalla quale l'uomo sarebbe stato esentato se non avesse peccato », 586 è pertanto « l'ultimo nemico » (1 Cor 15,26) dell'uomo a dover essere vinto.

1009 La morte è trasformata da Cristo. Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha subìto la morte, propria della condizione umana. Ma, malgrado la sua angoscia di fronte ad essa, 587 egli la assunse in un atto di totale e libera sottomissione alla volontà del Padre suo. L'obbedienza di Gesù ha trasformato la maledizione della morte in benedizione. 588

 

Il senso della morte cristiana

1010 Grazie a Cristo, la morte cristiana ha un significato positivo. « Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno » (Fil 1,21). « Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui » (2 Tm 2,11). Qui sta la novità essenziale della morte cristiana: mediante il Battesimo, il cristiano è già sacramentalmente « morto con Cristo », per vivere di una vita nuova; e se noi moriamo nella grazia di Cristo, la morte fisica consuma questo « morire con Cristo » e compie così la nostra incorporazione a lui nel suo atto redentore:

« Per me è meglio morire per (ϵἰς) Γϵσ ρισνο, ηϵ ϵσσϵρϵ ρϵ φινο αι ονφινι δελλα τϵρρα. Ιο ερο ολυι ηε μορ περ νοι; ιο ψογλιο ολυι ηε μορ περ νοι ρισυσιτ. Ιλ παρτο ιμμινεντε. 589 Λασιατε ηε ιο ραγγιυνγα λα πυρα λυε; γιυντο λ, σαρ ψεραμεντε υν υομο ». 590

1016 Con la morte l'anima viene separata dal corpo, ma nella risurrezione Dio tornerà a dare la vita incorruttibile al nostro corpo trasformato, riunendolo alla nostra anima. Come Cristo è risorto e vive per sempre, così tutti noi risusciteremo nell'ultimo giorno.

1018 In conseguenza del peccato originale, l'uomo deve subire « la morte corporale, dalla quale sarebbe stato esentato se non avesse peccato ». 603