Al mio posto

Al mio posto

Elisabetta Buscarini

Ed Ares

16.00

 

E’ un libo molto avvincente, sicuramente indicato per i giovani che si affacciano alla vita, lavorativa e familiare.

Come si fa a conciliare una vita lavorativa (magari anche con prospettive di carriera) con il desiderio di realizzare anche la vocazione familiare e di maternità (e paternità) ?

L’autrice in punta di piedi ma anche con determinazione, racconta la sua esperienza a riguardo.

Ciò che conta sono le “scelte”, il discernimento, sempre e comunque alla luce della fede.

Perché la prima vocazione è quella alla santità cioè a seguire Cristo, e quindi mettersi a disposizione e a servizio degli altri.

Non va bene tutto, non bisogna accettare tutto. E soprattutto conta l’accompagnamento con sacerdoti, comunità, amici che ci aiutano in questo non facile cammino di SCELTA.

Non ultimo, ma per secondo conta il MARITO. E’ un percorso di coppia, le scelte, tutte si fanno in due.

Sicuramente consigliato anche ai fidanzati, o a chi anima corsi di preparazione al matrimonio,  la lettura condivisa di certe pagine, potrebbe essere utile ed efficace.

Però è un libro consigliato anche agli adulti, si ripercorrono varie fasi della nostra storia degli ultimi 50 anni. Del ruolo della donna, che sicuramente è migliorato, ma molte cose sono state tralasciate, certi valori ed insegnamenti della generazione precedente, dei primi 50 anni del novecento.

E per chi ha un unione felice, è bello riconoscere alcuni passaggi che anche noi abbiamo vissuto.

Attraverso questi  racconti, possiamo trovare ricordi ed insegnamenti ricevuti dalle nostre mamme, nonne e bisnonne.

E poi anche una grande iniezione di fiducia nei confronti di chi svolge la professione medica, (l’autrice è un medico affermato)  se da un lato molti ormai la svolgono svogliatamente e senza cura per la relazione con il paziente, dall’altra ci sono invece medici e sicuramente anche infermieri che nel silenzio e nell’umiltà svolgono il loro lavoro, con competenza e amore.

ps E'un amica di Costanza Miriano, e ne cura la prefazione

***

Pg 47

Il lavoro più importante quello su me stessa e su chi mi è stato affidato…

Quanti chilometri e quante Ave Maria si sono mescolati ..per presentare a Dio tante persone amate e prima di tutto me stessa. Chilometri e chilometri di preghiera mi hanno scavato dentro, mi hanno cambiato

Pg 63

Nella compagnia che ci fanno gli amici e nella misura in cui noi ci esponiamo al cambiamento (chiamasi conversione) recuperiamo l senso dello stare insieme, smettono di contare principalmente in i nostri sbagli, o difetti, o sbadataggini: se io lavoro su di me attratta dalla bellezza di Gesù, tutto e tutti concorrono a farmi imparare cosa vuol dire essere consegnata all’altro. Capisco che qui sta il punto cruciale di lavoro perché se non sono consegnata al concretissimo volto della mia vocazione, mio marito, non sono consegnata a niente.

 Pg 64 sul fidanzamento matrimonio

Quindi si siamo stati molto innamorati, fin dall’inizio del nostro viaggio, con tutta la gioia, la bellezza e la pienezza di vita di ogni inizio.

Con il tempo tutto questo è diventato la capacità di attraversare il deserto, una disciplina in cui all’inizio eravamo aiutati dal sentimento, ma poi abbiamo capito che è più vera la fedeltà, cioè la liberta di amare e di riscegliere colui o colei che hai scelto un giorno

Pg 71

Il punto in cui si prende non “una “decisione ma “la “ decisione per l’esistenza, che è decidere “ a chi appartiene la mia vita”, per me avviene prima dei 20 anni. La mia risposta alla domanda è stata : io voglio Gesù

Pg 77

Ma certo assolutamente lo devi fare! Prima di tutto lo devi per i doni che hai..

Dobbiamo pensare agli ebrei perché dobbiamo imparare da loro: noi non siamo abituati a considerarci un bene per la comunità, noi siamo individualisti (Enzo Piccinini – causa di beatificazione in corso)

se vi interessa contattatemi per la prenotazione !