Un italiano in Islanda

Un italiano in Islanda

Storia e storie della terra del ghiaccio

Roberto Luigi Pagani

Sperling & Kupfer

€ 17.90

 

Un bellissimo libro! Fino ad ora ho fatto solo recensione di libri di spiritualità (mi pare) essendo questo il mio ramo, ma questa volta ho iniziato quasi per caso a leggere questo perché seguo da un po’ di tempo - via facebook il blog di Roberto Pagani,  Un italiano in Islanda -  ed è stata una piacevole sorpresa!

Che tipo di libro è? Di storia? Di storie?, di geografia? Di scienze? Di storia di relazioni (d’amore, di famiglia, ed amicali?) di spiritualità? Ecco tutte queste cose insieme!

Tutte li.. Spesso leggendolo, ci si ritrova a digitare su internet, il nome di qualche luogo, montagna roccia etc, che lui descrive per vederla oppure, di altri riferimenti…, vedi sotto pg 173, di scienze etc.

E poi stimola molte riflessioni in diversi campi: sociologici, antropologici, la globalizzazione, l’essere emigranti (perché gli emigranti non sono solo quelli dei barconi del mediterraneo), e le fatiche di inserirsi in un nuovo contesto, sono uguali per tutti.

Ecco perché è adatto a tutti, in particolare per i giovani, così magari riescono ad entusiasmarsi ed interessarsi al mondo, ad apprezzare quello che studiano e vedere il mondo che ci circonda, anche li dove ognuno vive, nel proprio paesello o città anche italiana, in modo diverso con “occhi nuovi”, quelli che qui Roberto, propone e  insegna…

Per i più grandicelli, si spera che abbiamo già imparato a conoscere e vedere ciò che ci circonda non come degli automi, ma come essere umani quindi già dotati di grandi potenzialità di  contemplazione, analisi e riflessione.

Il mio ambito è quello spirituale, ed anche qui, pur non menzionando direttamente il tema religioso numerose sono le riflessioni e gli aneddoti che portano il lettore a riflettere su di sé sugli altri e sul nostro pianeta, che è tanto vasto e bello che non può non esistere un CREATORE!

(il corsivo è mia riflessione, il resto è dell'autore)

***

Pg 7

Non possiamo passare la vita ad assordarci con il chiacchiericcio altrui in luoghi affollati

C’è un tempo per ogni cosa, anche per stare in piedi da soli sul ciglio di un precipizio a osservare i brulli e disabitati altipiani islandesi.

Li sentiamo la nostra voce interiore, il nostro io più genuino che grida forte i suoi sentimenti più profondi al esto del cosmo, che sta silenzioso in ascolto. Senza interrompere

Pg 8

Se i colori e le luci di un centro commerciale ci appaiono indispensabili per la nostra felicità, qualcosa non va. Si è perso di vista il valore delle cose. Solo quando ci si trova nudi di fronte al nulla, senza appigli, si capisce quello che è essenziale e importa davvero.

Pg 25

La natura muta in continuazione e così anche noi, la transitorietà delle cose non risparmia nulla.

Pg 33

Sull’aurora boreale…..aiuta a mettere le cose i prospettiva; se io non sono nulla di fronte a tutto quello che ho davanti , cosa volete che siano un dispiacere, una frustrazione lavorativa o qualche inghippo di quelli che la via non manca mai di metterci sul cammino?

L’aurora è così. E’ una forza spirituale, oltre che un fenomeno naturale. O meglio ha la facoltà di accendere qualcosa dentro di noi, anche se spesso ci fermiamo soltanto a un ammirazione di di tipo estetico

Pg 91

E’ logico chiedersi, spazientiti, come sia possibile che qualcosa di così piccolo, di così insignificante come il corpo di un essere umano (…) anche se considerato nel più ampio contesto della sua esistenza, possa ospitare tanto dolore.

Il tema del corpo e del dolore connesso ad esso, sia fisico e visibile o sia  deducibile da analisi del sangue o altro  meno tangibile come una depressione, è un tema molto caro per noi credenti., al quale Gesù Cristo ha dato una risposta.

Crescendo scopriamo che, non importa quanti siano i nostri amici o parenti e quanto presenti siano, siamo sempre e comunque soli, in perenne lotta con noi stessi e con quello che ci circonda, un mondo che a volte prova a diffondere amore e solidarietà ma poi torna sempre preda di egoismi e crudeltà

Quello che noi cristiani chiamiamo “peccato originale”, e che anche nonostante il battesimo, chiamiamo concupiscenza al male, in varie forme.

Nella teologia cattolica è definita concupiscenza la brama di possesso e la debolezza della natura umana che porta l'uomo a commettere il peccato, di qualunque natura esso sia. Essa non è ritenuta un peccato quanto un'inclinazione verso il male, ed è considerata uno dei segni del peccato originale.

Pg 99

E’ proprio qui su quest’isola, dove mi ero volontariamente confinato, che ho imparato come i viaggi migliori si facciano innanzitutto dentro se stessi.

Certo anche un viaggio reale, in movimento nella realtà dello SPAZIO, ci può aiutare a compiere un viaggio interiore, è quello che a volte succede chi decide per esempio di fare un pellegrinaggio per curiosità, e poi torna trasformato.

Pg126

A che servono i colori, i suoni, i volti, gli stimoli continui, quando finiscono con il soffocare la tua voce interiore, che ha sempre molto di più da raccontare?

Pg 132

La citazione del vangelo, obolo della vedova, per comprendere la capitale Reykjavik.

Pg 159

L’Islanda mi ha insegnato che la luce che rischiara lo spirito è soprattutto di natura interiore

Pg 164

Molto interessante la spiegazione degli “elfi” versione islandese…

Pg170

Sapere di seguire una tradizione, quando questa ha ancora un valore per chi la celebra, ha un forte impatto emotivo, regala la sensazione di essere inseriti in una narrazione storica coerente e solida, nutre e stimola il senso di appartenenza ed è una forma di ritualità che conferisce senso al tempo e ai cicli dell’esistenza.

Questo è importante, noi oggi siamo in una “cultura o sub cultura” che spesso scredita certe tradizioni, soprattutto natalizie, anche laiche,

Pg 173

Alcune famosissime canzoni italiane, hanno una versione natalizia con parole islandesi:

se volete provate a digitare

Komdu um jolin (vieni a Natale) – gente di mare

Ef ég nenni (se mi va) – così celeste

Min bernskunnar jol  (il mio natale dell’infanzia ) (I t vurria vasa)

Pg 174

Il natale islandese, come quello di ogni altro luogo, è chiaramente in continua mutazione ed evoluzione,  ma per me rimane una sorta di bolla temporale dove ci si ricongiunge con il passato e le tradizioni, pur cambiando sono una sorte di filo rosso che tiene insieme il tessuto del tempo.

Pg 175

La solitudine è un gusto acquisito. A pochi piace al primo assaggio.

Pg 177-178

Lo straordinario racconto delle pecore, della loro nascita, della loro gestione, una civiltà contadina, ancor presente anche da noi, ma ormai molto lontana ai più, soprattutto a noi cittadini, eppure anche questo può insegnarci molto.

Pg 208

A volte compiamo gesti quotidiani in modo affrettato, sovrappensiero come automatismi. Non abbiamo tempo e voglia di mettere il cuore in ogni gesto, eppure farlo rende tutto più piacevole e lieve . (…)

Sto imparando piano piano, a rendere speciali i momenti affinando l’occhio per i dettagli, e a fianco ho una grande maestra

(riferimento alla sua compagna)

Questa riflessione è molto importante per la vita di coppia, ogni gesto preparazione che facciamo per il nostro coniuge è espressione dell’amore che abbiamo verso di lui/lei, e verso la vita. Un esercizio raro di questi tempi, da scoprire o riscoprire come il celebre Gary Chapman suggerisce nel libro per coppie: “i 5 linguaggi dell’amore”

Pg 226

La morte di Siggi…

Due soli sono i nostri “padri” quello biologico e quello dei cieli (qualcuno ha anche quello adottivo), ma nel percorso della vita altri “uomini” possono farci da padre, la dove educano, indicano una strada, un percorso, ci aiutano a crescere, a conoscerci, a vivere.

Pg 232

Il mondo globalizzato ci fa spesso sentire profondamente inutili . Che senso ha la nostra vita quando siamo così tanti, e quando così tanti sono pronti a sostituirci? Il nostro valore per la comunità in cui viviamo viene spesso messo in ombra dalle capacità superiori di qualche individuo che opera nel nostro campo e spopola in rete..

Questo è un rischio sempre, anche non nei social. La società di oggi, intesa come universo sociale, non valorizza le persone, non le fa sentire uniche ed irripetibili.

Pg 255

Quando mi chiedono come io possa stare in Islanda, immaginando soprattutto isolamento, buio e freddo etc ..Rispondo chiedendo a mia volta come fanno loro senza la pace, senza il silenzio, senza l’aria pulita, senza a riuscire a vedere le stelle di notte, senza aurore boreali, senza la tranquillità di potersi dimenticare il portafoglio in giro o la porta aperta, perché qui la criminalità è poca.

Commettiamo l’errore di pensare che il nostro modo di vivere sia quello normale, mentre chi ha uno stile di vita diverso starebbe facendo qualcosa di strano, si starebbe perdendo qualcosa. E’ per questo che è importante viaggiare con l’atteggiamento giusto.. perché tutti abbiamo qualcosa da  imparare, oltre che qualcosa da insegnare

Pg 259

Amare qualcosa o qualcuno significa amarne anche le pecche..

Pg 302

A proposito di Medioevo demonizzato, come superstizioso e oscurantista, qui per noi cattolici sfonda una porta aperta..!

I pregiudizi sul Medioevo sono duri a a morire e circolano ancora tante distorsioni e esagerazioni figlie in parte della propaganda illuminista e in parte di quella nordeuropea in generale.

Gli illuministi volevano demonizzare il passato profondamente segnato dall’elemento religioso per presentarsi come portatori di luce e pionieri di una nuova, migliore era della storia umana…(…) mentre e aveva interesse a prendere le distanze dal suo passato cattolico, distorcendolo

La narrazione è quella che la scienza che si sviluppa lottando contro la superstizione che cerca di sopprimerla, ma la verità è che la scienza in Europa esisteva già da ben prima della rivoluzione scientifica ed era parte integrante della riflessione teologica occidentale..

Non deve in effetti sorprendere che il pioniere degli studi genetici. Gregor Mendel, fosse un monaco Agostiniano, o che la prova dell’espansione dell’universo sia stata individuata da un prete cattolico belga padre Lemaitre .

(ne parla spesso mi pare padre Botta!)

Pg 311

Il frastuono della vita degli altri mi assorda al punto di non sentire più il ritmo del mio cuore. Nel silenzio delle brughiere islandesi, invece, ho potuto ascoltarlo come mai avevo fatto prima

Quanto è importante fare nostra questa cosa, la ricerca del silenzio per metterci in contatto con la nostra parte più profonda, e quindi anche con Dio.

Pg 315

Riflessioni sulla pandemia e dintorni, non in termini sanitari ma introspettivi, direi quasi “spirituali”

Primo fra tutti la superficialità, e soprattutto la mancanza di tempo per capire meglio se stessi, ascoltare la propria voce interiore e rendersi conto di cosa non vada nella propria esistenza.

La riflessione contemplativa ingannevole non è incoraggiata, in una società fondata sul marketing ingannevole e su acquisto impulsivo, che misura il benessere in base alla ricchezza prodotta,

pg 316

l’essenziale si gusta molto di più quando non è sommerso dal superfluo

(se vi è piaciuta questa introduzione, potete ordinare il libro con uno sconto del 10%, chiamatemi o mandate un msg allo 334/5087646, per concordare la consegna o spedizione)