TE LO DICO DE CORE

Te lo dico de core

Dialoghi sul piccolo principe

Tra un professore e i suoi studenti

Prefazione a cura di M Botta

Francesco bruni

Tau editrice

Euro 18,00

 Questo testo è consigliato in modo particolare agli insegnanti, agli educatori e genitori di figli adolescenti, ma anche agli adolescenti. La premessa sarebbe quella di avere in mente (aver letto da poco)  – Il piccolo principe – ma se anche non si è freschi di memoria, la lettura è comunque fattibile ed interessante. Di emergenza educativa se ne parla da tempo. In pratica non so se si fa realmente qualcosa, ma ciò che ha fatto quest’insegnante, con gli studenti ed ora pubblicando questo resoconto di via, è sicuramente molto!

Il modo con cui risponde ai propri studenti (in una relazione epistolare via email, durante il tempo del lock down) è molto stimolante, ascolta tutti e sebbene le risposte degli studenti siano di diverso livello, a tutti risponde con degli stimoli e suggerimenti, veramente notevoli, di tipo esistenziale, culturale e spirituale!

Pg 14

Con il cuore auguro alla presente e futura generazione d’insegnanti, e soprattutto di genitori, di riconoscere la portata urgente e determinante del vostro ruolo…

C’è un diritto che i giovani dovrebbero proprio rivendicare è esattamente questo: avere intorno adulti stabili e non statici, creativi e non creatori. Liberi e non libertini. Autorevoli e non autoritari

Pg 18

Spesso gli adulti sono troppo occupati dagli affari e dal lavoro da dimenticare ciò che è più importante

La ringrazio per averci dato da leggere un libro tanto ricco di significato… può aiutarci ad affrontare le nostre paure, la rabbia, la tristezza, per riscoprire l’essenziale , l’amore di chi ci è vicino,

pg 21-22

Ora se il tuo senso religioso ti parla di un dubbio, parti da dubbio reale..

Per questo ti scrivo di non scandalizzarti mai dei tuoi dubbi, perché essi dicono la misura grande del tuo cuore e la sua sanità. E’ sano e saggio infatti, avere dei dubbi, perciò dagli corda e fatteli amici e soprattutto dagli risposta!

Pg 26

Se tu ti chiedi il perché della tua sofferenza , non ne caverai un ragno da un buco…prova dunque a chiederti il per chi stai soffrendo, e avrai chiaro il suo senso

Pg 27

Forse ti sembrerà banale , è ormai un concetto sdoganato , ma è per amore, mio e tuo, che il Padre ha lasciato morire il figlio, affinché la mia e la tua sofferenza non fossero più un limite alla felicità, ma la nostra stessa possibilità di esserlo, facendo esperienza della sua vicinanza.

Pg 31

La solitudine che è in ognuno di noi non è forse il sintomo di un vuoto, che invece di censurare, potremmo ascoltare, affinché ci dica di quale essenza , si fa presente?

Pg 34

San Tommaso d’Aquino…l’essenza delle cose non la si può imbrigliare o possedere in alcun modo, qualunque sia il linguaggio che l’utilizzi…è la Verità stessa che ci spinge a ricercarla

Pg 47

Si tratta infatti di una consapevolezza istintiva quanto originaria di non poter dare se prima non si è ricevuto, di non poter amare se prima non si è stati amati.

Pg 48

Ed è proprio qui che il piccolo principe vuole condurci! A comprendere che l’essenza della felicità è sentirsi amati per poter amare!

Pg 50

Dobbiamo prestare attenzione per non confonderli con gli stati d’animo e con le emozioni che hanno un natura più instabile e transitoria,

pg 71

ci sono molti riferimenti autobiografici, che rendo il racconto/testimonianza reale e vivo

da comunione e liberazione appresi l’amore per la cultura e la buona compagnia

dall’esperienza del convento appresi l’ordine e la disciplina, ma soprattutto la preghiera nella fede

dal seminario, appresi ciò che non sarei mai voluto diventare nella mia vita, ossia uno sterile burocrate della religione, solo e triste

pg 74

Questa è la promessa di quel Dio che non avendo risparmiato nulla di se stesso, insegna a chi lo desidera a fare lo stesso. E se io allievo ciucco e testone, continuo a chiedergli di togliermi  i pesi. Lui maestro saggio, continua a rispondermi: stai insieme me sulla mia croce ed io sarò con te sulla tua, e il suo peso diverrà leggero e non sari più solo, perché ricorda: nulla puoi senza di me!

 Pg 77

Ho dovuto maturare la pazienza per non scoppiare subito di rabbia…

Pg 79

I sacramenti dell’iniziazione che abbiamo ricevuto …come l’eucarestia e la confessione, sono dei doni immensi di cui non conosciamo il potenziale. Sono doni d’amore che devono essere esercitati per essere efficaci, …

Nel caso dei sacramenti il dono viene donato da Dio, anche se non esercitato non lo si può perdere perché il suo amore è irrevocabile

Pg 80

Purtroppo mi duole dirlo che gran parte dei cristiani tende a viverli così (vivere i sacramenti come un cosa magica ndr), si confessano vanno a messa e fanno battezzare i figli nella speranza irrazionale di proteggerli dalla minaccia di un presunto male. Ecco per quanto il male esista ..

Questa fetta di pseudo cristiani non coglie minimamente la potenza dei doni che riceve, che non generano una passiva forza protettiva, ma una piuttosto attiva per amare. Dunque i sacramenti - che sono il centro della vita cristiana - sono delle realtà vive, aperte, relazionali e non hanno alcuna efficacia se non trovano una persona predisposta ad esercitarli attivamente

Pg 82

Mi accorgo di essere figlio di Dio se comincio a vivere da figlio, ossia in relazione al Padre..

Se tu hai accolto le mie parole, hai accolto la presenza di Dio che abita in esse, e ripeto non per mia bravura, ma per immeritato dono

Ricordati solo questo: la tua libertà la troverai solo in relazione al Padre e non al di fuori di essa, perché solamente Lui può renderti libera dalla schiavitù che la tua storia passata ti impone. Non sono stata amata, non potrò amare è una logica infatti che solo Dio può invertire

Pg 88

Ogni nostro piccolo particolare, ogni nostra esperienza, amicizia positiva o negativa che sia, ma che ci appartiene, è grande e imprescindibile agli occhi di Dio. Diviene il suo tutto, semplicemente perché nostra!

Poi propone un esercizio di immaginazione (che nient’altro è che un esercizio spirituale ignaziano) per immaginare gli occhi di Gesù in una serie di situazione del vangelo, tra cui quando intinge il boccone che da a Giuda

Pg 88

Con amore paterno.. fissandolo gli dice di sbrigarsi a fare ciò che ha deciso , non denunciando le sue attenzioni agli altri e lasciandogli così la porta aperta per tornare dai suoi fratelli,

Pg 92

Non tutte le strade infatti ci permettono di divenire veri adulti! Biologicamente si, lo diventiamo a prescindere e per una forza vitale che non controlliamo, ma il nostro cuore non segue le logiche della biologia, ma quelle delle relazioni

Prendere strade sbagliate è facile, quindi,.

Pg 93

Occorre fare un’ attento lavoro di discernimento sui propri desideri quando si è giovani…

L’autore (del piccolo principe ndr) infatti ci invita primariamente all’ascolto del nostro cuore perché riconoscendo il bene che lo abita, lo si scelga e lo si persegua. Questo lavoro è essenziale per ciascuno di noi

Come fare quindi? Ecco il testo da dei suggerimenti

Pg 94-95

1)   Domandati sempre se il bene che stai perseguendo fa anche veramente bene a chi ti è vicino

2)   Apriti e cerca il dialogo … lasciandoti la possibilità di cambiare orientamento o prospettiva .. quest’umiltà e semplicità di sguardo a te stessa, ti sarà tanto utile per smascherare i falsi desideri e riconoscere quelli veri

3)   Scegli bene con chi aprirti e non farlo con tutti o con il primo che pasa

4)   Affida a Dio le tue scelte e le tue ricerche e Lui che non aspetta altro se non questo ti risponderà e ti consiglierà da vero Padre

Sarai veramente adulto..

·       Quando avrai inteso che la vera grandezza sta nelle piccole cose della sua quotidianità

·       Nei piccoli gesti d’amore che donerai gratuitamente

·       Quando avrai goduto a pieno d’essere figlio, amato gratuitamente dal Padre

Pg 125-126

Un mio caro amico sacerdote ripete spesso nelle sue catechesi che la superficialità è il male di questo secolo..

Sono convinto che la profondità non si raggiunga per mezzo di uno sforzo di pensiero

Nel testo l’autore spiega che spesso la domanda da farsi non è il perché di certe situazioni ma il PER CHI

I perché rischiano di chiudermi in una solitudine che piega la realtà su di me, in quanto il mio io diventa la misura di tutto ciò che mi accade. I PER CHI aprono l’orizzonte della mia comprensione e fanno spazio ad una realtà più vera e profonda dove esistono tanti altri io

Sull’amicizia

Pg 126/127

L’amicizia si basa sul tempo e dal tempo nasce la fiducia, che tuttavia può rompersi dal momento che si possa essere abbandonati..

Se penso alla mia storia e alla storia delle mie amicizie, mi rendo conto che non c’è stato un singolo amico o gruppo, che prima o poi non mi abbia deluso o ..abbandonato

Ti dico questo non per infrangere il tuo ideale di amicizia che si coltiva in giovinezza .. quanto per. .rimandarti a quell’inevitabile fallimento nostro o di chi ci sta accanto.

Tu non hai mai deluso nessuno? Io si e più spesso di quanto abbia voluto ed ho dovuto imparare a non scandalizzarmi di me stesso o degli altri per non abbandonare la nave delle mie relazioni e ritrovarmi da solo a navigare.

Ci si fida di una persona infatti, o le si vuol bene davvero on quando gli si può garantire di non tradirlo o abbandonarlo mai, ma quando gli si riesce a stare accanto nel tempo nonostante questo. Il vero amico infatti è quello che nonostante la consapevolezza della sua fallibilità, da comunque rimandarti al Bene, al tuo Bene e non importa quante volte possa allontanarsi da te, perché dopotutto siamo tutti liberi su questa nave.

A volte capita per questioni di principio e di coerenza, tagliamo o asfaltiamo relazioni fondamentali ..

Un vero amico non è un palazzinaro abusivo (da eliminare ndr) ma un restauratore!

Uno che sa sempre rivalutare positivamente ciò che potrebbe o dovrebbe essere demolito, che non cerca di possedere relazioni come immobili o terreni, ma che innesca processi di vita e di gioia per l’altro

Domanda al lettore: sei una palazzinara o una restauratrice?

Sulla purezza di cuore

Una studentessa parla di questo tema, nella lettura del testo del Il piccolo principe ed il professore risponde:

Il tema della purezza che hai identificato è centrale nell’opera e a me sta molto a cuore. In una società confusa , ambigua e mistificatrice come la nostra dove tutto può essere tutto ed anche il suo contrario, il piccolo principe ci riporta ad una visione nitida della realtà

Bianca come la neve

Il colore bianco è il primo della scala cromatica

Il bianco contiene in se stesso tutta la scala perché è il colore che risulta dall’unità di tutti gli altri ..mostrandoci come nella singolarità possa contenersi un effettiva totalità

Quindi

Esattamente come bianca come la neve , la purezza che Gesù indica come beatitudine è una nuova condizione della persona che si manifesta secondo questi due aspetti di totalità e trasformazione nel modificarsi delle interazioni.

-       Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio –

Nella traduzione greca la parla Katharos, significa : non contaminato, una persona pura quindi una persona che è rimasta integra nella sua sostanza che non ha subito contaminazioni

Neve bianca/cade poi si sporca diventa marrone etc

Pg 130

Come si può contaminare la sostanza di una persona e che vuol dire che la persona è senza sostanza

Biblicamente parlando , la sostanza di un uomo viene designata con il termine CUORE > ossia la parte più profonda in cui risiede la sua capacità di parola e l’impronta divina

Filosoficamente parlando, questo concetto viene tradotto con la parola ANIMA

Psicologicamente parlando, lo potremmo tradurre con la parola COSCIENZA

Per concludere .. una persona pura è una persona che nonostante errori, limiti e difetti, rimane se stessa per mezzo della relazione con Dio, che solo sa condurci verso il nostro più autentico desiderio di felicità (beatitudine)

Una persona impura , allora al suo opposto una persona infelice perché non sa riconoscere il senso divino della vita

Quindi il testo pone domande,  quante persone impure…da chi si droga a manifestazioni particolari di ideologie etc.., e noi chi vogliamo essere? Cosa scegliamo etc

Sul tempo

Il tempo è denaro

Ma se invece il tempo fosse un dono?

Se il tempo non fosse realmente nostro, ma ci fosse donato per un qualsiasi motivo e questo tempo che non è illimitato, ma ha una fine ben precisa come lo spenderemmo?

Il testo prosegue con la pubblicazione  dei altri scritti degli studenti, ai quali il professore risponde in maniera magistrale, indicando loro sia quali sono i punti su cui lavorare in termini di esposizione, chiarezza, ragionamento e sia umano/spirituale, introducendo molte volte citazioni bibliche..(certo da professore di religione se lo può permettere) ma astutamente comprende 1) che è un buon modo per fare conoscere brani e citazioni, che forse molti non conoscono 2) non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. Isaia 55.

 

Pg 150

Le prospettive su noi stessi e sulle cose della vita vanno sempre tenute aperte e costantemente aggiornate. Questo ci è richiesto non tanto per un auto perfezionismo, quanto per un più sano adeguarsi ai ritmi della nostra esistenza che è essenzialmente dinamica e caotica

Pg 166

Riflessioni su Adamo – Eva ed il peccato originale

Che Adamo sia nudo sta a indicare il rapporto che ha con Dio, che è un rapporto libero e dal quale si origina la sua libertà ed il suo esercizio intellettuale che é come accennato il riconoscere l’ordine ed il senso di ciò che lo circonda

Pg 176

Intervista ad una laureanda in medicina, la troppa ansia l’ha portata a ridimensionare alcune cose e dice:

collisione di sentimenti e di pensieri e realtà, che sopra abbiamo definito crisi, le ha fatto guadagnare una verità fondamentale per vivere una vita libera da condizionamenti dell’esito: Io non sono quello che faccio, ma faccio per ciò che sono!

Nel gergo spirituale questa dinamica si definisce: “caduta dell’idolo” e corrisponde ad una vera e propria liberazione del cuore, che rimanda ad una maturazione dell’identità della persona segnandone il passaggio dalla giovinezza alla fase adulta dell’esistenza

Pg 178

Dalla caduta dell’idolo del se, si erge l’adulto, colui che , consapevole della propria limitatezza e fragilità, è in grado di affidarsi e di chiedere aiuto per il bene che intende perseguire.

E’ un ideale decaduto quello del superuomo nicciano, ma che ancora sembra sortire i suoi effetti nefasti sulla nostra cultura …

Rimane un dato ineliminabile ed è che non c’è la facciamo a tenere in mano il “tutto” della nostra vita, e nemmeno ci è richiesto, aggiungo, perché è qualcosa che va ben al di la delle nostre capacità e che ci sfugge nel suo principio. Se il mondo c’era prima di me e molto probabilmente ci sarà anche un dopo di me, vuol dire che non sonio il centro e la causa del  tutto che mi circonda.

Pg 179

Il mistero del nostro tempo si comprende nel mistero delle relazioni.

Nella comunione e nella condivisione di se stessi, il tempo si dilata fino addirittura a fermarsi , proprio come accade agli innamorati

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