INVECCHIARE SECONDO DIO

Invecchiare secondo Dio

Manuale per una vecchiaia beata

Anzianità, morte, resurrezione, vita eterna

Carlo Miglietta

Gribaudi editore € 18,50

In generale è un buon libro da leggere, molto scorrevole, più di altri dello stesso autore, noto biblista torinese, che con maestria e garbo propone interessanti riflessioni sul tema.

Sicuramente un’ottima lettura per chi prossimo ad una certa età vuole cercare qualche risposta o iniziare a porsi qualche domanda.

Forse non c’è n’e siamo mai accorti di quanto la bibbia parli anche dell’invecchiare e degli anziani. Personalmente mi hanno molto colpito favorevolmente soprattutto le riflessioni su Simeone e Anna, che incontrano Gesù bambino, nel momento della presentazione al Tempio. Ancora una volta lo Spirito Santo ci guida, e bastano poche parole per incontrare Lui.

Altrettanto forse non conosciamo in quanti interventi anche papa Francesco abbia parlato di questi temi.

Dissento dalla seconda parte del libro, si affrontano i temi dei novissimi: tra cui giudizio, inferno, vita eterna. E qui numerose sono le citazioni di E.Bianchi e C.Doglio, e di conseguenza del “loro pensiero”.

Se pur corredate da serie spiegazioni delle diverse “versioni”, cosa ha sempre pensato la chiesa e cosa sembra pensare oggi una certa corrente, si afferma e si appoggia la tesi, che inferi e inferno siano gli stessi, che l’inferno sia vuoto e che anche il paradiso, sia “solo” una piena comunione con Dio e non un'altra vita/luogo distinta, dall’inferno.

 Se fosse solo una questione razionale e teologica, si potrebbe anche pensare, ma quanti santi invece hanno fatto piena esperienza del demonio, hanno “visitato” l’inferno, (ma anche purgatorio e paradiso)  ed anche numerose e note apparizioni mariane lo hanno confermato.

 E gli esorcisti che combattono e liberano, dove sarebbero questi demoni?

 Riporto comunque come mia abitudine alcuni frasi/ passaggi interessanti:

pg 44 L’uomo a qualunque età è invitato da Dio a lasciare tutto e seguirlo, a fare Esodo dei suoi Egitti …. a stringere alleanza con Dio, a convertirsi perché il Regno di Dio è vicino.

pg 45

Scriveva San G.Paolo II: lo Spirito umano, pur partecipando all’invecchiamento del corpo, rimane in un certo senso sempre giovane, se vive rivolto verso l’eterno, e di questa perenne giovinezza fa più viva esperienza, quando all’interiore testimonianza della buona coscienza si unisce l’affetto premuroso e grado delle persone care.

 Come dicevamo molti sono i personaggi biblici: tra cui Abramo e Sara, Giacobbe, Mosé, Caleb, Tobi e Anna, per citare i più conosciuti e:

 Barzillai è un vero esempio di realismo e di sapiente accettazione della sua condizione di schiavo

Barzillai non cade nella tentazione di considerare la sua vita misera perché lui non la può più gustare del tutto

Barzillai è un uomo saggio che ha imparato a valutare correttamente la vita come dice il salmo 90

12 Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni,
per acquistare un cuore saggio.

E nel nuovo testamento: Simeone e Anna.

 Di Simeone che accoglie Gesù (Lc 2, 25-40), il testo dice:

 pg 68

Simeone non è un uomo rinchiuso in se stesso, ripiegato sul proprio passato: è aperto al futuro. E’ capace di meraviglia, di stupore. Non è un uomo stanco e amareggiato dalla vita, geloso del passato, diffidente, pauroso: è persona aperta al nuovo, capace di sognare, proiettato nel futuro…il vecchio Simeone che abbraccia un bambino rappresenta ciascuno di noi di fronte alla novità di Dio … (cit di C.M.Martini)

 pg 70

Simeone soprattutto è un uomo che prega.

Pur sentendosi vicino alla morte, non è un uomo che si rammarica con Dio per il decadimento presente, ma è capace di ringraziamento, di lode, di benedizione. Luca gli mette sulle labbra un meraviglioso inno, il “Nun dimittis”,

Simeone non rifugge la morte, ma la pone in continuità con tutta la sua vita, conscio che anche la morte sarà un momento di ulteriore rivelazione di quel Dio che egli ha sempre cercato ed amato e che lo ha accompagnato fin dalla sua nascita. Egli si è sempre fidato di Dio, e si fida di lui anche in questo momento estremo “secondo la tua parola”

 pg 72

Anche Anna esempio di un invecchiamento secondo Dio.

Lc 2.37 .aveva 84 anni (7 x 12), sette indica la perfezione, per dodici che esprime un ciclo completo temporale: è davvero giunta alla pienezza della sua esistenza

Anna si era  rifugiata nel Signore, e aveva affidato a lui la sua esistenza: per tutta la vita era rimasta al tempio a pregare e digiunare. Era diventata profetessa cioè capace di cogliere i segni di Dio nel presente. E comincia : (Lc 2.38 38 Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme). Da vecchia, è ancor più evangelizzatrice, missionaria, profetessa

 pg 83 L’arte del distacco

L’anziano deve anche imparare a non essere più al centro di tutto, a non avere più potere, a non essere più lui quello che prende le decisioni,

 L’anziano è chiamato a testimoniare la fede, la speranza, l’amore, la perseveranza.

 pg 98

Il più importante compito dell’anziano deve essere la preghiera. Afferma papa Francesco: la vecchiaia in particolare è un tempo di grazia, nel quale il Signore ci rinnova la sua chiamata: ci chiama a custodire e trasmettere la fede, ci chiama a pregare, specialmente intercedere; ci chiama a essere vicino a chi ha bisogno.

pg 99 

Un grande credente del secolo scorso, di tradizione ortodossa O.Clément: una civiltà dove non si prega più , è una civiltà dove la vecchiaia non ha più senso…noi abbiamo bisogno di anziani che pregano, perché la vecchiaia ci è data per questo. E’ una cosa bella la preghiera degli anziani. I nonni e le nonne formano la “corale”, permanente di un grande santuario spirituale, dove la preghiera di supplica e la preghiera di lode sostengono la comunità che lavora e lotta nel campo della vita. La preghiera purifica incessantemente il cuore. La lode e la supplica a Dio, prevengono l’indurimento del cuore nel risentimento e nell’egoismo 

(tratto da udienza generale di Papa Francesco del 11/3/15)

preghiera notturna:

pg 100 nel cuore della notte…tu solo veglie pieno di somma fiducia tu parli al Signore di tutto il mondo

trasmettere la fede, la resurrezione: pg 111 talora i cristiani aspettano il ritorno del Signore con la noia con cui si aspetta il tram alla fermata. Il vangelo ci invita all’entusiasmo alla veglia gioiosa, ad uscire da un cristianesimo “addormentato” (Mc 13.36)  la nostra cittadinanza è nei cieli (Fil 3.20)

pg 130 La morte nella bibbia è spesso un momento vissuto in sereno, vissuto nella dignità e benedizione riconoscente…

Per un cristiano la morte non può essere un momento passivo; non è in sintonia con la fede l’idea di lasciarsi morire, ma è possibile di fare di quell’evento, al quale non si sfugge, un atto personale

 7/10/20