DE HABITU SANCTO - LA FEDE FA L'ABITO

De Habitu Sancto

La fede fa l’abito

Don Giuseppe Agnello

Linea Edizioni

€ 15.00

 

-       Questo libro è principalmente rivolto ai consacrati, ai religiosi e ai sacerdoti -

Come suggerito dall’autore stesso a pg 25.

Il tema principale è l’uso dell’abito santo, (talare o altro) da parte dei sacerdoti e religiosi/e.

Potrebbe sembrare una tematica ininfluente nel mondo di oggi, dove appunto la maggioranza dei presbiteri (forse molto più dei consacrati in altri ordini, suore, monaci/ monache) non indossano abiti che evidenzino il loro stato, spesso neanche la croce. E proprio per questo l’autore, ha voluto approfondire questa tematica, argomentandola ampiamente, quasi una tesi di laurea.

Sono esposte, con estremo garbo e dovizia di particolari, citazioni di tipo teologico e dottrinale, e menzionati numerosi documenti della chiesa affermandone con decisione l’importanza.

Una tale precisione, ormai desueta, in molti testi oggi stampati, fanno di questo invece un libro estremamente autorevole e veritiero. E mai come ora la verità sia minuscola che maiuscola, viene oggi oscurata, trascurata, e qualche volta anche sbeffeggiata.

Vengono accennate in alcuni tratti ed approfondite in altre anche altre tematiche, come quella delle rivelazioni mariane e di santi, (riconosciute e non) relative sia alla tematica dell’abito sia all’impegno che i consacrati dovrebbero mettere nel portare avanti il proprio ministero a servizio di Cristo e della chiesa per la salvezza delle anime.

Questa parte risulta interessante, e quindi anche proponibile ai laici, che amano approfondire tutto questo, e si preoccupano della tiepidezza e trascuratezza di una certa parte di chiesa di oggi, per la quale si prega con fervore, in attesa del trionfo del Cuore immacolato di Maria, Madre della chiesa!

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Pg 21

Se il 70% dei cattolici non vive radicalmente e coerentemente la fede che professa, la responsabilità (..) sta anche nel non prendere sul serio ciò che la parola di Dio insegna;

ignorata la bellezza della Scrittura, banalizzato l’insegnamento della chiesa, annacquato e mielato il valore e la solidità-solidarietà dell’amore, si sono proclamati giudici della propria vita , ritagliandosi una coscienza a forma di trenino dell’amore, che gongola, si diverte, fa il giro su se stessa..

si sentono figli di dio, perché Dio li ama comunque, ma sono immersi nelle loro nuove ed emergenti passioni; chiamano male il bene e bene il male, facendosi modelli senza riferimento. Allontanandosi dalle vie di Dio, percorrono inevitabilmente quelle che conducono a vivere secondo la mentalità del mondo, di cui è principe il demonio.

Pg 22

Il regno di Dio ed il regno di Satana non si amano Né si confondono

Rivelazione a don Raoul Salvucci (esorcista)

Cristo ha il suo regno, ed io il mio regno. Cristo domina nel suo, io domino nel mio

Pg 22/23

Esiste

“un paganesimo di ritorno in cui sono ricaduti gran parte dei cristiani”

Quanti sacerdoti vescovi e cardinali finiscono troppo presto per essere non ”spettacolo” di Cristo di fronte al mondo, ma spettacolo anticristico del mondo!

Quanto sopra anche menzionato nella via crucis del 2005 dal card Giuseppe Razzinga

 Il paganesimo ritorna ..non solo per ignoranza, ma anche per superbia

Come ci viene rivelata la Verità?

Nella chiesa, infatti lo Spirito Santo, la Sacra Scrittura, gli insegnamenti del Signore Gesù e dei suoi apostoli, il Romano pontefice, i Padri, i Concili, il Magistero, la vita dei Santi e le apparizioni mariane hanno sufficiente voce in capitolo…per dire di più e meglio di me

Pg 26/27

Nell ‘attesa della sua venuta, allora è importante che tutti ci premuriamo di avere e mantenere pulita la “veste nuziale” degli invitati a nozze

Essere spirituali è il segreto della vita in pienezza

Ma come spiega citando A.d’Avenia, significa  albergare la vita dello Spirito nella carne, (non solo carne e non solo Spirito)

 Pg 35/36

L’anima non è piccola cosa, se pensassimo alla principale preoccupazione del Signore

L’anima che dovrebbe essere l’atomo immortale dell’umanità

Pg 40/41

L’anima creata da Dio nell’atto da concepimento, per vivificare la vita generata dalla carne, è dunque la cosa più piccola che l’uomo possa pensare di se (perciò spesso si dimentica dia vere un anima!) ma tiene insieme tutto il resto; parla del mondo invisibile del quale siamo impestati

Per i profani direi che l’anima si può paragonare alle radici invisibili di un bel fiore, profumato quanto più irrigato di Dio, che ne è creatore (rif Gb Egli ha in mano l’anima di ogni vivente e il soffio di ogni essere umano)

Per i cristiani posso usare l’immagine di un tessuto di fili di vita, che anima e s’intreccia coi tessuti muscolari dell’uomo, ma vibra di nostalgia finché non è raggiunto e tenuto integro dal Tessitore di ogni santa e sana relazione: lo Spirito Santo

Lo spirito fa dell’anima non un puro dato biologico, …ma ricettore di Dio e dalla sua piena vitalità. Dio vuole essere “ospite dolce dell’anima” oltre che il suo principale interlocutore, sicché ci dispone fin dalla creazione a questo desiderio di Lui, che si fa preghiera.

Pg 42

Solo il cristiano in grazia è quella rete che fa circolare senza ostacoli la vita divina

(fa l’esempio della rete frangivento, con i suoi fori, più siamo in grazia, più i fori sono aperti e ricettivi alla grazia divina)

Pg 44 da vedere

Il Supremo Volere di Dio, dunque, si ferma davanti al nostro libero arbitrio, ma chiede preghiere perché trionfi nell’anima e nelle sue potenze.

Dunque il proposito più piccolo da cui tutti possiamo aspettarci grandi progressi spirituali e grandi pensieri e grandi azioni, è cominciare ad amare la nostra anima, prima di passare ad amare il prossimo. Ma è chiaro che non si può amarla, se si esclude Dio come Maestro e Signore…paradossalmente chi amerà davvero la sua anima, sarà capace anche di dare la vita per gli altri.

Pg 45

La circolazione della vita divina in noi, l’abbondanza della parola divina che dimora nei nostri cuori, e l’apertura umile dell’anima all’incontro con il suo creatore (nell’eloquenza della coscienza, nell’incontro quotidiano nella preghiera e nella visibilità sacramentale)

sono certezza non solo di purificazione e cambiamento, ma anche di disposizione permanente della propria volontà al bene

pg 46

il cristiano vero è proprio questo: la gioia fatta persona, la pace fatta persona, e ogni virtù fatta persona anche se sa che la “gioia perfetta è nella gloria dei santi”

pg 48

pur dovendo sorvolare sulla netta differenza che passa tra la previa purificazione (quella che l’uomo subisce dalla sofferenza, dalle malattie, dalla povertà, dalle delusioni, dal’intelligenza umile e dalle parole vere) e la purificazione redentiva che porta Cristo, in forza del suo sangue preziosissimo versato per ogni uomo.

Pg 53

Tra i frutti dello Spirito santo:

LA MAGNANIMITA’: è avere a cuore cose per sé, per i prossimi, e per il mondo intero; e cercare di realizzarle non badando al sacrificio da sostenere

La BENEVOLENZA: è il voler bene sempre, nonostante gli aspetti ripugnanti e i caratteri urticanti dei benvoluti.

Pg56

Cresima

La cresima è la grazia ricevuta “nell’età della discrezione”, quindi invocata e coltivata da noi stessi (..) perché si vuole essere completamente armati di luce per combattere e vincere ogni forma di tenebra. La cresima fa ancora soldati di Cristo,,,perché la nostra volontà si fa incidere sulla fronte il marchio di Dio, e questo marchio ci fa potenti in Dio..

Dal cardinale Desiderato Mercier..”ogni cristiano deve essere disposto a dar la vita per confessare la fede del suo battesimo”, .,

continua l’autore del testo

Come dire, uscite allo scoperto ! non vergognatevi della vostra fede|! Parlate di Gesù e fatelo conoscere! Siate nella gioia ed esultate in Lui!

Pg 65

Sul significato dei simboli e dell’abito dei religiosi

I segni del resto, non sono mai vuoti di contenuti, ma ne portano il carico come la chiocciola la sua casa

Pg 74

IDOLI

Siamo di fronte al problema degli idoli, che sono surrogati di Dio nelle nostre deformate classificazioni di priorità.

L’invito è a vigilare sul nostro cuore e sul tesoro che si deve cercare..

Non fatevi un idea troppo alta di voi stessi – San Paolo Rm 12.16

Sul modernismo

Pg 98

La tecnica del divisore è questa: aprire una piccolissima fessura o sfruttare una già aperta , per insinuarsi con proposte di “libertà” e maturità di fede, che prevedano il graduale e sempre crescente tradimento del vangelo e del magistero della chiesa.

Ed è molto paziente e si accontenta di guadagnare postazioni centimetro dopo centimetro: prima attraverso le buone intenzioni, poi con proposte di “nuova umanità” a partire dai progressi del mondo, infine con una crisi di fede, che smette di credere nelle promesse di Dio, con triste epilogo di apostasia manifesta o latente, di fronte alla quale non si può provare una grande pena.

Pg170

Citazione del Beato Rosmini

Iddio che mi ha chiamato a servirlo nei suoi tabernacoli, mi dia un cuore puro, una mente elevata ed un anima operosa

Pg 194-195

Su apparizioni varie

Non è bene cercarle o o chiederle, avendo la via sicura che è quella ordinaria della Scrittura.Tradizione-Magistero, ma non è bene neanche sputarci sopra come se fossero in contrasto con al scrittura – Tradizione-Magistero. Essere ostili sempre e comunque a questi segni , vuol dire collocarsi nella durezza di cuore dei ribelli.. L’alternativa semmai deve essere o conoscere bene, mediare e vivere, cià che la via ordinaria della fede ci propone; o esaminare ogni cosa si presenti come intervento straordinario di Dio, trattenendo ciò che è buono e rigettano ciò che non è conforme alla rivelazione.

 Il sacerdote che scrive, dice, se si opta per la seconda soluzione

Lettera Gv4

I falsi profeti

1 Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. 2In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; 3ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio.

Avendo al solidità dottrinale per riconoscere ciò che è divino, da ciò che lo scimmiotta..

Spesso infatti le profezie giungono a smascherare delle storture , le storture di chi ha ridotto la Parola di Dio a menzogna

 Varie citazioni tra cui S.Ignazio di Loyola

Questo maestro basco del discernimento dunque invita a guardare con prudenza alle rivelazioni private e profezie, senza spazzarle via per partito preso e senza accoglierle tutte per creduloneria ma vagliando chi le riferisce, il contenuto dei messaggi in riferimento a retta dottrina e sani costumi, la ragionevolezza ei segni soprannaturali

Viene riportato anche una riflessione del Beato A.Luciani, su quest’argomento, che in sintesi dice, la verità sta ne mezzo

Nel testo Don Agnello cita messaggi dati alle veggenti rif della Madonna di Zaro

Anche molte altre rivelazioni private, recenti:

(a Giampilleri Marina- ME)

Sono troppe le anime consacrate che vestono un abito religioso e hanno spirito del mondo

A Carpi (MO)

E’ desiderio di Gesù che i sacerdoti e le anime consacrate tutte, abbiano sempre a portare un segno ben visibile della loro consacrazione.

A Maria Simma, rivelazione dalle anime del purgatorio

Si è necessario che torni a rivivere lo spirito di sacrificio. Anche l’abito sacerdotale indossato in pubblico rientra nel timore di Dio

Pg 265

Don Dolindo Ruotolo

L’abito sacerdotale deve mostrare che il ministro del sacro quasi non ha corpo, è volto a Dio con tutte le forze, e cerca solo la salvezza delle anime

Pg 266

Don Marco Frisina

La prima cosa è quella di non rinunciare mai, nemmeno esteriormente, ad andare vestito da sacerdote. Puo’ sembrare una sciocchezza, ma in quell’ambiente divien qualcosa di essenziale. Mai secolarizzarsi! Non serve a niente, non aiuta.