Alcide e Francesca

Alcide e Francesca

Una storia familiare

Cittadella editrice

€ 13.90


(rif Alcide é Alcide De Gasperi)

Consiglierei questo libro:

Innanzitutto ai ragazzi delle superiori, partendo da una vicenda familiare e sentimentale, occasione di riflessione su un tempo storico che appare più lontano di quello che è, ed anche su alcuni aspetti di tipo letterario - il tipo di scrittura, in queste lettere tra fidanzati e sposi mi pare faccia ancora emergere forte un certo stile di romanticismo di fine ‘800 e inizio ‘900.

 E’ una lettura piacevole “lieve e dolce” attraverso una storia vera che pare un romanzo, si possono cogliere stili di vita affettiva, familiare e di fede ormai quasi completamente o del tutto scomparsi, ma che spalancano il cuore e la mente, e li arricchiscono. Senza saperlo ho intuito e verificato ho avuto conferma che è divenuto servo di Dio nel 1993, e c’è quindi una causa di beatificazione in corso.

Per chi desidera approfondire c’è una fondazione a suo nome, che potete trovare su internet.

Come mio solito riporto qui alcuni passaggi significativi, soprattutto in ambito spirituale che sottolineano la fede, la speranza e la carità, che coinvolgevano  ogni suo ambito personale, di coppia e di politico al servizio dello stato.

***

Premessa:  Alcide è in carcere,  prelevato senza apparente spiegazione da parte del fascio, su un treno mentre si sposta da Roma a Trento  e poi condannato per tentato espatrio clandestino a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

pg 48

L’unico tempo in cui mi si solleva l’animo è alla Santa Messa cui assisto tutte le mattine ed ora prego ardentemente il Signore di darci forza e santa rassegnazione per sopportare tanta umiliazione, questa mattina ho fatto la comunione ed ho pregato tanto anche per te.

Pg 51

Alcide mio, un giorno il Signore ti compenserà di tanto soffrire.

Pg 63.

Ti sento più calmo, rassegnato e ciò mi conforta un pochino; questo è l’aiuto che il Signore da a chi spera in Lui ed in Lui confida.

Il Signore ci ricompenserà…tanto grande ora è il dolore tanto maggiore sarà poi la consolazione

Confidiamo e preghiamo; preghiamo si anche per chi ci perseguita e perdoniamo loro cristianamente.

Nessun rammarico, nessuna vendetta verso loro; perdonare è più bello e generoso

Pg 67

Il Signore solo sa perché questa dura prova deve continuare.

Pg 69 (quando torna in cella dopo la prima sentenza, che faceva sperare in un immediata scarcerazione)

…Come la mia speranza, non potei pregare…mormoravo solo il nome di Dio..ma non mormorai contro di Lui …Com’ difficile trovare le ragioni di tanto dolore.

Non lo so ma Iddio, ma Dio ha un disegno imperscrutabile innanzi al quale mi inchino adorando…Iddio non può essere ingiusto e crudele

Egli ci ama e fa di noi qualcosa che oggi non comprendiamo, così ragionando mi sono alquanto consolato.

(Che fede! Che esempio!)

Pg 70

Meglio soffrire ingiustizie che farle soffrire

Pg 74

Alcide dal carcere scrive ad una figlia (ancora bambina) e le dice:  Quando vai in chiesa, prega così, ti ringrazio perché sei buono con papà!

Comprendete ? Pur nella fatica, nel calvario insegna alla figlia a ringraziare Gesù

Pg 93

Alcide scrive ad un amico

Dice al Savonarola nel commento al salmo In Te Domine speravi, che bisogna combattere le cose visibili con l’aiuto delle invisibili, ma è roba di santi e io non ci riesco.

Pg 112

vorrei dire ai partiti, non accaniamoci da vinti o vincitori, uno solo è l'artefice del proprio destino, il popolo italiano se meriterà la benedizione di Dio, creerà nella costituente repubblica una democrazia equilibrata nei suoi poteri

pg 130

Alcide e Francesca sono a Strasburgo per la C.E.C.A.

Francesca scrive alle figlie e dice :  La Madonna alla quale lo raccomando giornalmente.

Pg 134

Poco prima della dipartita, Alcide chiede alla figlia Paola di cercare una certa preghiera, la preghiera dei moribondi, così farà…la leggono quando lui è alla fine, e sembra non comprendere e non poter parlare, ma: Alla fine della preghiera c’ è scritto “il moribondo, se può ripeta tre volte la parola Gesù” quando Lia (una figlia) arriva a quel punto, nello stupore di tutti, si sente la voce di Alcide: Gesù, Gesù, Gesù. Un ultimo respiro, lungo, sereno. Poi il silenzio.

La secondogenita al momento del trapasso, è in convento come religiosa.